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Attualità lunedì 23 marzo 2020 ore 16:00

Uffici postali chiusi, sindaci scrivono a Prefetto

Lettera firmata dai sindaci di Pomarance, Volterra, Castelnuovo di Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina e Monteverdi Marittimo



VOLTERRA — Una lettera urgente alla Prefettura di Pisa poiché "l'interruzione dei servizi erogati da Poste Italiane sul territorio comporta potenziali rischi di ordine igienico-sanitario e di pubblica sicurezza". Così i sindaci dei Comuni di Pomarance, Volterra, Castelnuovo di Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina e Monteverdi Marittimo "a seguito - scrivono i primi cittadini - della scelta unilaterale e immotivata di Poste di chiudere gli uffici periferici e di ridurre a giorni alterni l'apertura di quelli nei capoluoghi che erano rimasti operativi".

Una chiusura totale o parziale degli uffici postali peraltro senza che il D.P.C.M. 14 marzo 2020 lo prevedesse ed anzi essendo quello postale un servizio essenziale come quello di BancoPosta, scrivono i primi cittadini. Praticamente sono chiusi dal 12 marzo i seguenti uffici nelle frazioni dei cinque Comuni: Lustignano, Serrazzano e Montecerboli per Pomarance, Sasso Pisano per Castelnuovo, Villamagna e Saline per Volterra, Ponteginori e La Sassa per Montecatini.

Sono rimasti aperti soltanto questi uffici: Pomarance, Volterra, Castelnuovo, Montecatini e Monteverdi che però dal giorno 21 marzo operano al pubblico soltanto 3 giorni a settimana. Inoltre gravi difficoltà si registrano anche per l’utilizzo degli sportelli automatici presenti solo presso alcuni uffici postali.

"Questa decisione - commentano i sindaci -, peraltro neppure comunicata formalmente da Poste se non tramite una genericissima missiva indirizzata solo ad alcuni Comuni, in un territorio come quello dell’Alta Val di Cecina impedisce di fatto l’erogazione di un servizio essenziale, soprattutto per gli anziani. La stretta sulle aperture degli uffici postali paradossalmente favorisce gli assembramenti di persone, con possibili conseguenze di ordine pubblico, lunghe file e così favorisce il mancato rispetto delle distanze di sicurezza tra le persone. Inoltre i pochi uffici aperti distano spesso decine di chilometri dai vari paesi, con tutti i problemi che ciò comporta e che ora vengono aggravati dalle limitazioni agli spostamenti".

La maggior parte della popolazione dell'Alta Val di Cecina è anziana ed è quindi costretta a spostarsi a distanza di diversi chilometri per usufruire di qualunque servizio di Poste, come ad esempio ritirare la pensione, e a lunghe file, nei pochi uffici rimasti aperti, che non sono opportune in questo momento di emergenza.

I sindaci avanzano poi la richiesta in concreto: apertura più ampia degli sportelli di Poste nei capoluoghi comunali e apertura, almeno alcuni giorni a settimana, anche degli uffici periferici nelle frazioni, quantomeno per la riscossione delle pensioni e il prelievo di contanti per le necessità impellenti.


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