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Attualità sabato 08 giugno 2019 ore 13:07

Studenti in viaggio a Mauthausen

I giovani hanno potuto fare questo viaggio della memoria grazie al contributo dei Comuni di Volterra, Pomarance e Montecatini Val di Cecina



VOLTERRA — Anche quest’anno in occasione del 74° Anniversario della Liberazione dei lager di sterminio nazisti è stato organizzato il pellegrinaggio/viaggio di studio a Dachau-Mauthausen dal 02 al 06 Maggio 2019. Il viaggio è stato possibile grazie a ANED di Pisa, Associazione Nazionale Ex-Deportati, che da molti anni organizza questo pellegrinaggio, insieme al contributo dei Comuni di Volterra, Pomarance e Montecatini Val di Cecina.

Il concorso dal titolo “27 Gennaio : giorno della memoria”, proposto alle Scuole, dava la possibilità agli studenti vincitori di partecipare gratuitamente al pellegrinaggio. Lo scopo è far sì che i giovani possano conoscere e ricordare vicende recenti legate alla miseria, alla guerra, alla deportazione, allo sterminio di milioni di persone.

I vincitori sono stati Lorenzo Mancini dell’ITIS “A.Santucci” di Pomarance, Francesco Malfetti, Otto Titoni e Angie dell’Aiuto del Liceo Scientifico “G.Carducci”, Manuela Mezzanu e Eleonora Parri del Liceo Artistico “G. Carducci. Questi studenti sono riusciti a esprimere con la propria creatività il tema centrale che si riferisce alla memoria individuale e storica, con particolare riferimento al Novecento come secolo significativo dal punto di vista degli eventi e delle idee. Al pellegrinaggio si è aggiunta l’alunna Eleonora Cocucci del Liceo Classico “G.Carducci” che ha scelto di utilizzare per questo viaggio il premio “Aulo Persio Flacco”, ricevuto come vincitrice del concorso indetto dal Rotary Club di Volterra per valorizzare la lingua e la cultura latina.

L’ esperienza è stata intensa e forte per ciascuno di noi: i racconti dei figli dell’ex-deportato Italo Geloni, il toccare con mano e vedere con i propri occhi i luoghi di sofferenza e di terrore, il condividere le emozioni ogni giorno, il mettersi in gioco, ha creato un legame speciale nel gruppo. Tornati a casa non siamo più quelli di prima, qualcosa in noi è cambiato inevitabilmente. Ma lascerei la parola ai ragazzi.

Eleonora Mezzanu: “È stata un’esperienza unica, ha fatto crescere ognuno di noi, sia perché ci ha fatto aprire gli occhi su quello che ormai è il passato, sia per la moltitudine di emozioni fortissime che abbiamo provato tutti i giorni, dalla tristezza, paura e angoscia alla speranza, alla voglia di cambiare e migliorare sempre di più”.

Otto Titoni: “Il pellegrinaggio ai campi di sterminio ci ha avvicinato ancora di più all’olocausto facendoci toccare con mano, per quanto possibile, argomenti che solitamente non vengono trattati nei tradizionali libri di storia. Visitare quei luoghi con le testimonianze di Paolo e Laura Geloni in sottofondo ha sicuramente reso l’esperienza più toccante e formativa, grazie alla quale abbiamo potuto veramente capire il duro lavoro a cui i catturati erano sottoposti ogni giorno. E’ stato significativo vedere la grotta di Ebensee, scavata a mano dai deportati stessi per permettere ai nazisti di nascondere i veicoli bellici e la ripidissima scala della morte a Mauthausen, che i deportati percorrevano 4 volte al giorno con dei massi di 50 chili. E’ stato molto forte visitare questi due luoghi, perché abbiamo potuto metterci nei panni dei deportati capendo (in parte) il loro dolore. Oltre a dolore e malinconia, ho provato rabbia vedendo come i terreni dove un tempo poggiavano le loro fondamenta le baracche di internamento, siano stati riutilizzati senza scrupoli per costruirci sopra delle villette padronali o addirittura come una delle torrette di entrata del campo di Gusen sia stata ristrutturata lussuosamente e successivamente abitata. Invito tutti coloro che sono interessati all’argomento a partecipare al concorso, perché il viaggio non sarebbe lo stesso se voi non lo faceste in compagnia di qualcuno che ha vissuto direttamente il nazismo: ho potuto capire il vero significato di memoria, che non deve essere un ‘incanalamento’ superficiale degli avvenimenti e delle testimonianze del passato, bensì un vero e proprio passa-parola tra coloro che sanno e coloro che non conoscono, per evitare di commettere gli stessi errori”.

Eleonora Parri: “Questa esperienza mi ha cambiata. Durate quei cinque giorni mi sono sentita diversa, un’ altra me, carica di una mescolanza di emozioni : angoscia e oppressione ma anche un forte senso di speranza di poter cambiare davvero le cose. Ho sempre sperato di fare questo viaggio e finalmente ne ho avuto la possibilità perché finché non vedi con i tuoi occhi non riesci ad immaginare qualcosa di simile perché incredibile per la mente umana”.

Eleonora Cocucci: "Siamo arrivati a Dachau e per la strada avevo i brividi, i gonfaloni, gli stendardi e varie bandiere di varie delegazioni svettavano colorati verso il cielo plumbeo, è questo che mi ha fatto più impressione, un grande contrasto tra pace e guerra, solidarietà e sopraffazione, arcobaleno e buio.

Come fa la mente umana a progettare tutte queste torture con la minima precisione? Come si fa a produrre una macchina della morte? A essere così stupidi da diventare pazzi geniali? Questi campi via via stanno sparendo, vogliono rimuovere tutto, ma la memoria continuerà, deve continuare perché è solo con essa che non potrà mai più succedere e solo con essa si potranno abbattere le negazioni e le ignoranze. Come fa l'erba a ricrescere in questi luoghi? Un castello dovrebbe essere luogo di banchetti, gioia, divertimento, non la sede di laboratori che testano la resistenza umana e la sua evoluzione, da dove è venuta fino a quanto può spingersi oltre.

"Sei solo stuck, pezzo per le fabbriche, per il Reich o per le SS."

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso e contribuito a farci partecipare a questo pellegrinaggio. Un grazie speciale ai ragazzi vincitori con la speranza che sempre più studenti possano vivere quest’esperienza. 


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