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Spettacoli giovedì 03 luglio 2014 ore 19:45

Teatro collettivo intorno alla 'ferita'

La XXVIII edizione il festival VolterraTeatro, a cura di Carte Blanche e con la direzione artistica di Armando Punzo, farà del carcere e della città un solo grandissimo palcoscenico naturale



VOLTERRA — Per la XXVIII edizione il festival VolterraTeatro, a cura di Carte Blanche e con la direzione artistica di Armando Punzo, si propone di fare del Carcere e della Città un solo grandissimo palcoscenico naturale, di unire luoghi, pratiche artistiche e persone in una sola grande opera d'arte.
Confermando la storica vocazione alla contaminazione dei più avanzati linguaggi dell'arte il festival intreccerà teatro, musica, danza, poesia e arti visive in un progetto denso e organico che abiterà tutti gli spazi di Volterra e degli altri comuni del festival, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina dal 21 al 27 luglio.

Edizione dedicata alla 'Ferita'. A partire dalla tragedia dei crolli delle mura medievali di Volterra il festival intende riflettere sull’idea di “Ferita”. Oltre la ferita visibile della terra, per avvicinarsi a quella invisibile, umana, personale, dell'artista, e insieme di una città che proprio per rimarginare quella ferita della terra prova coraggiosamente a stringere ancora più forte i legami, le relazioni tra le persone, i rapporti umani.
Tutti gli eventi del festival, dallo spettacolo della Compagnia della Fortezza, ai lavori delle compagnie ospiti, dalle mostre d'arte, ai momenti di incontro, alle perfomance poetiche, fino al rito di teatro collettivo condotto da Archivio Zeta il 25 luglio, sono così attraversati da un unico filo rosso e rappresentano momenti di una sola complessa riflessione sul tema della ferita.

Un evento di teatro collettivo.
Venerdì 25 luglio il Festival esploderà nelle strade con La Ferita/Logos-Rapsodia per Volterra, un evento di teatro collettivo di enorme portata che, come per il progetto Mercuzio non vuole morire di due anni fa, vedrà un' intera città mettersi in scena. Per l'occasione Armando Punzo ha avviato una collaborazione speciale con Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti di Archivio Zeta, compagnia teatrale, famosa in particolar modo per i memorabili allestimenti di tragedie greche negli enormi spazi aperti del Cimitero Germanico della Futa, ai quali la direzione artistica ha affidato la conduzione dell'evento.

Tutta la città sarà unita in un'azione corale che comprende momenti performativi, partiture musicali e frammenti testuali,durante la quale artisti e comuni cittadini di Volterra, insieme al pubblico, come rapsodi (letteralmente coloro che cuciono insieme) verranno coinvolti nella creazione di una vera e propria opera d'arte che si prefigge di ricucire i rapporti e le relazioni tra le persone e i luoghi che abitano, attraverso il gesto concreto del legare oggetti, luoghi-simbolo della Città e persone con un nastro rosso lungo più di 20 chilometri. 

Non solo Volterra. Sempre nel palcoscenico della città, e nello specifico sul palcoscenico delle piazze centrali del Festival il Teatro dei Venti presenta il nuovo grande spettacolo di strada, Simurgh,che sarà ospitato nei comuni di Pomarance (21 luglio), Castelnuovo V.C (22 luglio), Montecatini V.C (23 luglio), e domenica 27 luglio, con il gran finale di VolterraTeatro, in Piazza dei Priori a Volterra.

La compagnia della Fortezza. Punta di diamante del Festival, come ogni anno, l'anteprima nazionale dello spettacolo della Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo, Santo Genet che dopo le ormai classiche repliche in carcere (dal 21 al 25 luglio) andrà in scena, sabato 26 luglio, al Teatro Persio Flacco di Volterra. Dopo il primo studio presentato lo scorso anno la Compagnia continua l'attraversamento dell'opera di Genet, dell'autore francese che con le sue parole ha saputo più di chiunque altro trasformare la materia vile in oro, strappare la bellezza al dolore, “creare buchi nella realtà”, trasfigurarla, immaginare collane di fiori lì dove c'erano catene, bellezza dove c'era orrore.
In perfetto dialogo con le riflessioni sulla ferita dell’artista si colloca invece WUNDERKAMMER, installazione a cura di MAImuseo di Sospiro(Cremona), che comprende frammenti della Camera delle Meraviglie di Francesco Borrello, artista irregolare in bilico tra portento, devianza e differenza cui il carcere trasfigurato dall’immaginario genettiano offrirà uno straordinario luogo di espressione artistica.

Le compagnie ospiti. Sulla scia del grande successo ottenuto lo scorso anno, e proseguendo nella direzione di immaginare sempre di più l'Istituto di Pena come Istituto di Cultura, anche per questa edizione il Carcere si trasformerà in palco privilegiato del Festival per ospitare le creazioni originali e i lavori pensati nella logica del site specific, degli altri artisti, poeti, musicisti, artisti visivi e delle altre prestigiose compagnie di teatro.

Tra gli artisti e le compagnie ospiti del Festival Mario Perrotta del Teatro dell'Argine, che presenta Pitur, secondo movimento del progetto Ligabue che già lo scorso anno ha fatto tappa all'interno del Festival VolterraTeatro con Un bès, per il quale Perrotta ha vinto il Premio UBU come “migliore attore” (Giovedì 24 luglio).

Michela Lucenti con la compagnia Balletto Civile coinvolgerà, attraverso un laboratorio, un gruppo di giovanissimi di Volterra in una inedita creazione site-specific dal titolo In-colume/Volterra, che vedrà la partecipazione straordinaria della violoncellista newyorcheseJulia Kent (Mercoledì 23 luglio).

Ancora danza con la compagnia belga Wooshing Machine che vede in scena i danzatori e coreografi Alessandro Bernardeschi e Mauro Paccagnella con la seconda tappa del nuovo lavoro Happy Hour pensata appositamente per lo spazio del carcere (Martedì 22 luglio).

La compagnia I Sacchi di Sabbia presenta invece la sua ultima creazione Piccoli suicidi in Ottava Rima – Vol. I e Vol.II, proseguendo attraverso questa raccolta di episodi recitati in ottava rima e in quartine di ottonari che mescolano avventura, western e fantascienza, nell'indagine sulla parodia, sulla possibilità di straniamento dell'immaginario, portata avanti negli ultimi anni. (Martedì 22 luglio)

La Compagnia Rodisio è ospite del festival con una seconda tappa del nuovo lavoro, Ma Mère L'Oye - Scheletri e ninna nanna, in cui Mamma Oca rappresenta la madre cantastorie attraverso la cui figura archetipica indagare i riti di iniziazione all'ignoto, allo sconosciuto (Martedì 22 luglio).

Il Teatro delle Ariette torna a VolterraTeatro con Teatro naturale? Io il couscous e Albert Camus, un lavoro sull’oggi, in cui il passato della storia di una diciassettenne, che inseguendo l’amore vive una piccola odissea personale fatta di incontri, di scoperte, di sconfitte e di viaggi, da Bologna alla Francia e dalla Francia al Mediterraneo, alla Spagna, all’Algeria, si intreccia al presente dell’atto teatrale in sé che vive sempre e comunque nella dimensione del qui e ora. (lunedì 21 luglio).
Fonte: ufficio stampa


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