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Politica giovedì 05 maggio 2016 ore 17:39

Fusione, l'ultimo incontro prima del voto

Il comitato 'siAmo Riparbella' si riunisce in piazza. Le parole di Lucibello Piani e del consigliere d'opposizione di Castellina Rossi



RIPARBELLA — "La minaccia di dimettersi manifestata dai sindaci di Riparbella e Castellina Marittima in caso di voto negativo alla loro proposta di fusione è il disperato tentativo di distogliere l’attenzione dal cuore del problema". Con queste parole il consigliere di opposizione Alessandro Sascia Lucibello Piani ha introdotto una sua riflessione che giustifica, ancora una volta le ragioni del no alla fusione tra i due Comuni. L'ultimo appuntamento per discutere della fusione è in piazza a Riparbella venerdì 6 maggio alle 21.

"La questione - secondo Lucibello Piani - è complessa anche a causa del criterio antidemocratico messo in atto dalla Regione, la volontà popolare potrebbe essere rinnegata assistendo ad una fusione forzata contro il parere di uno dei due Comuni come successo all’Abetone". Il consigliere ha fatto alcune domande ai primi cittadini: "I sindaci si dimettono quando il voto popolare nel proprio Comune è contro la loro indicazione di voto o solo nel caso in cui non vi sia la fusione? E’ una scelta dettata dalla coerenza politica o mossa dal ricatto verso i propri elettori che sembrano abbandonarli? Che cosa pensano di fare i nostri sindaci se è la Regione a imporre la fusione in caso di voto contrario? Temi interessanti ma che non hanno nulla a che fare con lo spiegare se fondersi è un bene o un male". 

Lucibello Piani ha poi ribadito che "per la nostra lista civica il No alla fusione nasce dalla convinzione che se perdiamo la rappresentanza diretta data dalla presenza di un nostro sindaco si perde l’autonomia e con essa l’identità della comunità. Il sindaco è un tassello fondamentale e riferimento perché la comunità possa esprimere le sue esigenze e gestire il suo territorio. Le risorse umane ed economiche ci sono, come dimostra l’incredibile avanzo di amministrazione di ben oltre 700mila euro del bilancio 2015, creato da un inerte amministrazione che per giustificare il non far nulla raccontava che non c’erano risorse. Nel conto dell’avanzo mancano altri 150mila euro: il mancato pagamento da parte della Parco Eolico dei contributi 2015 perché il Comune non ha mantenuto fede agli impegni previsti dalla convenzione, ossia non ha speso i soldi per fare le opere concordate, una doppia beffa per i cittadini che pagano pesanti tasse e altra colpa addebitabile alla giunta e alla maggioranza attuale che ha fatto di tutto per nascondere questi fatti gravissimi". 

Lucibello Piani ha concluso il suo pensiero parlando di quanto sarebbe dannosa la fusione a livello economico e di sviluppo: "Con tutto il rispetto per gli amici di Castellina, è evidente che sono due comunità ben distinte e che percorrono strade molto diverse, la fusione sarebbe un matrimonio organizzato a tavolino con un esito tutt’altro che positivo per il futuro di Riparbella che cederebbe a Castellina la propria autonomia insieme ad una ricca dote che prenderebbe il volo verso un asse che vede coinvolte Rosignano e Santa Luce, marginalizzando Riparbella che da sempre gravita su Cecina".

Questo invece l'intervento che ha fatto il consigliere di Per Castellina Lido Rossi: "Care concittadine, cari concittadini, in chiusura di campagna referendaria la lista civica saluta e ringrazia tutti i sostenitori e i tanti cittadini di Castellina Marittima che si sono dati da fare con noi a sostegno dal No a questa fusione con Riparbella".

"Fusione - ha proseguito Rossi - il cui iter è stato imposto con forza dai sindaci dei nostri due comuni che adesso dicono si tireranno fuori dai loro doveri nel caso la ragione del No prevalesse: ecco il perché del loro no ai nostri emendamenti proposti nell'ultimo consiglio comunale, che erano volti solamente alla richiesta di tutelare i propri cittadini, avrebbero certo fatto a meno di questa consultazione popolare del 8-9 maggio prossimi, a cui è importantissimo partecipare".  

"Da una fusione con Riparbella non si torna indietro - ha detto Rossi, che ha aggiunto - due comuni divisi da 9 chilometri di strada al dissesto, senza mezzi pubblici di collegamento diretto. Il comune di Castellina Marittima non è al dissesto finanziario, abbiamo avuto come Riparbella addirittura avanzi di decine di migliaia di euro nell'anno 2015, che il nostro sindaco e la nostra amministrazione attuale non sono riusciti (o non hanno voluto?) investire". 

Altra stoccata all'attuale amministrazione: "Negli ultimi anni non si sono cercati nemmeno contributi europei, si sono lasciati perdere investimenti volti al risparmio energetico ai quali si sarebbe potuto accedere con piccolo sforzo, beni pubblici lasciati allo sbando con una manutenzione carente, e addirittura ci siamo dimenticati del turismo e della cultura, vera forza delle nostre bellissime località. Intanto il carrozzone dell'Unione, con l'uscita di Casale e Guardistallo, sta vacillando: anch'essa voluta e decisa dalla stessa amministrazione, si sta rivelando un totale fallimento, un colabrodo mal organizzato".


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