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Lavoro venerdì 06 dicembre 2019 ore 10:02

Geotermia, ventidue imprese chiedono risposte

L'appello delle aziende della Valdicecina e dell'Amiata alla politica per "arrestare la pesante crisi del settore e garantire sviluppo e lavoro"



POMARANCE — Ventidue imprese nate e cresciute nelle aree della geotermia tradizionale hanno fatto proprie le preoccupazioni e le richieste espresse nel recente documento reso noto da 15 aziende dell'area amiatina e delle colline Metallifere.

Queste le ventidue imprese: Alpa Srl, Bioedil Madotto Enrico, Centro Servizi Pomarance, Ciclat Val di Cecina S.c.a.r.l, Cooperativa Servizi Tecnici Diva di Burchianti A. & C. Sas, G. Boscaglia Srl, Edilfutura di Bianchi Mario & C. Snc, Ecoservizi S.c.a.r.l., Galletti Amerigo & Arias Srl, Geoterm Srl, Geomecc Services Srl, Granchi Srl, Impredil Toscana Srl, Isolver Spa, Larderello Impianti Srl, Mcm Sas, Monterotondo Impianti Società Cooperativa, Piazzi Srl, Thermos Habitat Srl, Toscana Ecoverde Srl e Ulivelli Sas.

"L'incertezza che in questi anni si è creata intorno all'energia geotermica - hanno esordito - inizia oggi ad avere effetti devastanti anche per le imprese che operano del nostro territorio e per le comunità in cui esse operano. Le nostre imprese, che hanno alle spalle un bagaglio ormai pluridecennale con esperienze e capacità tecniche acquisite nel settore che le hanno portate ad un livello di eccellenza ormai di livello internazionale, sono pronte fare la loro parte. Purtroppo, scelte politiche miopi e tuttora da correggere, da ormai oltre un anno stanno bloccandone non solo lo sviluppo ma rischiano addirittura di comprometterne l'esistenza"

"Infatti, tra moratorie e blocco degli incentivi, Enel, l'attuale concessionario, è stato costretto a rivedere in maniera drastica i progetti e gli investimenti in geotermia creando grandi difficoltà innanzitutto alle nostre aziende, quelle dell'indotto. Le nostre imprese, che rappresentano centinaia di famiglie che oggi hanno un lavoro, potrebbero creare altra occupazione, mentre allo stato attuale, senza leggi che garantiscano prospettive certe di sviluppo al settore e con un sistema di appalti attualmente piuttosto penalizzante rischiano invece di chiudere. Come è già stato detto le nostre difficoltà non hanno una causa economica, ma politica, ovvero dell'inerzia di coloro che sono stati preposti a governare il nostro paese ed i nostri territori. Per tutti questi motivi è divenuto urgente e necessario, pena il declino economico di interi territori compresi tra le province di Pisa, Siena e Grosseto, che le attuali difficoltà di natura politica che la geotermia sta attraversando siano al più presto superate attraverso una opportuna concertazione tra governo nazionale e regionale che preveda come primo ed imprescindibile passo la reintroduzione degli incentivi alla coltivazione geotermica attuando un decreto, il Fer2, nel quale all'interno di un sistema di riferimento quale quello della legge regionale che già regola la materia, siano previsti vincoli in materia di ambiente e di emissioni che non siano puramente teorici ma invece gestibili in modo virtuoso nel tempo attraverso lo sviluppo tecnologico, al fine di rendere concretamente possibile al gestore la progettazione, la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti".

"È quindi essenziale che pur garantendo l'ambiente e la salute dei cittadini, siano comunque assicurati a chi opera economicamente nel settore una necessaria redditività ed un adeguato ritorno economico. Così come è altrettanto urgente e necessario, magari già partendo dalla trattativa tra governo e Regione sul Fer2, iniziare a tracciare percorsi che consentano una transizione con ripercussioni economiche minime e per quanto possibile indolori ai territori geotermici nel periodo necessario all'ormai prossimo rinnovo delle concessioni minerarie. Le imprese della zona Geotermica tradizionale si associano quindi a quelle della zona dell'Amiata nel richiedere urgentemente che la Regione Toscana e i deputati toscani si attivino con decisione verso il governo per convocare il tavolo già da tempo previsto al MISE col fine di raggiungere questi obiettivi. Questo per continuare a garantire un adeguato sostegno all'economia ed al lavoro nei territori geotermici e rendere in essi possibile un futuro di crescita e di sviluppo". 


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