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Interviste giovedì 29 maggio 2014 ore 06:50

Da Pomarance a Zelig: Cappellini si racconta

Il comico, che ha fatto parte le laboratorio Zelig, sta lavorando al suo primo spettacolo



POMARANCE — Andrea Cappellini, per gli amici 'Cappe', è un giovane pomarancino che si è fatto strada nel mondo dello spettacolo grazie alla sua ironia ed alle sue abilità comiche. Classe 1987, laureato in scienza e tecnologia ambientale, lavora come tecnico campionatore di rifiuti, ma è soprattutto un comico del laboratorio Zelig Livorno, con il quale il 13 maggio è approdato sul palco dello storico locale di Milano in via Monza 140.
Come è iniziata questa avventura?
"Mi presentai al provino nel 2011 imitando un personaggio del paese e fortunatamente andò bene. Dal 2011 ho iniziato a collaborare con questo gruppo di 15 comici che da due anni a questa parte ha fatto il pieno al teatro Cral Eni di Livorno. Ci ha seguiti un grande autore e regista di Zelig, Marco Vicari e se stiamo facendo bene è merito anche suo. Ogni settimana abbiamo scritto sempre testi nuovi, che poi passano sotto il 'setaccio' dell'autore e insieme risistemiamo il testo e l'idea".
Cosa è un laboratorio Zelig?
"E' una palestra dove i comici selezionati da Zelig ogni due settimane fanno uno spettacolo, quindi si allenano, davanti ad un pubblico, esibendosi con pezzi inediti. La forza del lab di Livorno è che siamo un gran bel gruppo e poi il pubblico livornese è fantastico perchè si è affezionato ai personaggi. Per noi è stato davvero gratificante far ridere 350 persone per 2 ore per tutto questo tempo".
Come ti ha cambiato questo successo?
"Riesco sempre a stare con i piedi per terra, anche perché di strada devo farne ancora molta. Lavoro a progetto part time come campionatore di rifiuti e il resto del tempo lo trascorro a scrivere battute o a cercare idee. Sono laureato in scienze ambientali, e qualcuno a volte mi chiede 'cosa c'entra fare il comico? La risposta è: non lo so. Non sono cose che si scelgono. Non si sceglie di essere qualcuno, si è e basta. Bisogna accettarsi per quello che si è veramente, e quello che mi ripeto è che bisognerebbe ascoltarsi un po' di più. Spesso invece facciamo quello che la società ci impone".
Quali sono le caratteristiche di un bravo comico?
"Ho scoperto che dietro la comicità c'è un mondo. Per me un bravo comico è colui che riesce a sottolineare i frammenti di vita che succedono ogni giorno, ma che non ci rendiamo conto esistano. Situazioni che abbiamo sotto gli occhi ogni momento, ma che ignoriamo perchè siamo presi a fare altro. Bisogna essere dei bravi osservatori. A me piace molto imitare le persone e poi caratterizzarle con qualcosa di mio.
Spesso la risata è scaturita proprio dalla condivisione di un fatto da parte del pubblico: 'è vero è successo anche a me! E da lì si aprono altri 'file': soprattutto noi toscani, siamo abituati alla barzelletta, ma non è sempre così, un comico riesce a farti riflettere, oltre a farti ridere ovviamente. A me piace molto scrivere battute sull'attualità e dietro una battuta satirica c'è sempre un concetto, c'è sempre un punto di vista".
Il pubblico apprezza le tue battute non solo a teatro...
"In questi ultimi mesi sono arrivate un pò di soddisfazioni: al festival nazionale della comicità di Arezzo sono arrivato terzo assoluto su una selezione che riguardava tutta Italia. Poi sono state pubblicate le mie prime sul celebre mensile del Vernacoliere a partire da marzo. Inoltre, alcune mie battute sono state pubblicate anche nel nuovo libro di Spinoza, blog satirico collettivo. Sono molto contento!"
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
"Sto lavorando al mio primo spettacolo, scritto insieme a Marco Vicari, dove partirà da momenti miei personali, dall'infanzia, all'adolescenza, alla convivenza con altre persone, fino ad arrivare ad oggi: il non-lavoro, le nuove generazioni che non hanno mai vissuto senza un cellulare e quindi non sanno che forse prima c'erano più rapporti interpersonali. Parlerò di noi, abituati a vedere i nostri genitori sposarsi da giovani, fare un figlio, mantenerlo con i loro soldi che ci troviamo disoccupati e senza pensione. 
Sto cercando date e luoghi dove provare lo spettacolo, quindi se avete degli spazi contattatemi. Forse una delle prime date sarà a Pisa a giugno, poi vedremo".
Ci regali una battuta per chiudere?
"Tanto tempo fa quando qualcuno ti chiedeva 'Selfie?' Tu rispondevi: no, ho paura delle Onde!"


© Riproduzione riservata


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