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Cronaca martedì 04 marzo 2014 ore 07:50

Crollato lo sperone, resta l'acropoli da proteggere

Dopo il boato che ha scosso la città a distanza di un mese dal crollo di Via delle Mura, è necessario evitare ulteriori danni



VOLTERRA — Lo sperone di roccia in Piazza Martiri delle Libertà a Volterra è crollato ieri pomeriggio, 3 marzo, sotto gli occhi dei tecnici, dei giornalisti, dei soccorritori. Gli unici che avevano accesso alla zona, rimasti tutti impotenti di fronte al boato che ha scosso la città a distanza di un mese dal crollo di Via delle Mura.
A nulla sono serviti i teli di copertura, i tiranti, tutti i lavori e gli sforzi degli ultimi giorni. Fortunatamente la zona era già stata chiusa al traffico, sia veicolare che pedonale, nella giornata di domenica perchè il crollo dello sperone di roccia era quasi annunciato. Quella zona, infatti, era monitorata già da diverse settimane e con le piogge dell'ultimo week end si era subito capito che la situazione era grave. Di fronte al violento movimento della terra, quella dello smantellamento delle mura mattone per mattone, era davvero una corsa contro il tempo.
Adesso è necessario capire come ripristinare la situazione, prima di tutto per scongiurare altri crolli. Al di sotto dello sperone si trova l'ingresso del parcheggio sotterraneo della Dogana e saranno necessari controlli per verificare che il peso della terra e delle mura crollate non abbiano danneggiato la struttura.
Sopra lo sperone è in pericolo un vero e proprio gioiello che va assolutamente protetto e salvaguardato: l'Acropoli Etrusca di Piano di Castello. L'acropoli si trova all'interno dell’area archeologica del Parco Enrico Fiumi, che attraverso varie stratificazioni permette di leggere la nascita e lo sviluppo della città, a partire dalla preistoria fino al secolo XV. Si tratta di un complesso formato da templi ed altri edifici di supporto al culto. Infatti, come illustrano gli storici e gli archeologi, fin dalle origini della città l'acropoli, la parte più alta della collina, è stata sempre consacrata come luogo di culto per tutta la comunità che risiedeva a Volterra.
Gli Etruschi costruivano i loro templi in zone da cui potevano vedere molto lontano, per prevedere il futuro ed interpretare i segni che comparivano nel cielo. L'augurio è che la città di Volterra possa continuare a guardare ancora lontano, proprio dall'alto dell'acropoli.


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