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Attualità venerdì 06 maggio 2016 ore 15:30

Geotermia e biomasse insieme per la prima volta

Inaugurata la centrale che fa da apripista sulla scena mondiale: accanto agli impianti geotermici uno a biomassa forestale di filiera corta



CASTELNUOVO VALDICECINA — È stato inaugurato questa mattina alla centrale elettrica Cornia 2, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina, il primo impianto al mondo che integra geotermia e biomassa.

Al taglio del nastro sono intervenuti l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, il sindaco di Castelnuovo Valdicecina Alberto Ferrini, i sindaci dei comuni dell’area tradizionale geotermica, il direttore del Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) Sergio Chiacchella, il responsabile geotermia Enel Green Power Massimo Montemaggi e il responsabile affari istituzionali Enel centro Italia Fabrizio Iaccarino.

L’impianto, allacciato alla rete elettrica nel luglio 2015, utilizza la biomassa per surriscaldare il vapore geotermico incrementando l’efficienza energetica e la produzione elettrica del ciclo geotermico. All’impianto esistente è stata infatti affiancata una piccola centrale alimentata a biomasse vergini di filiera corta, di origine forestale, prodotte in un raggio di 70 chilometri calcolato in linea d’aria dalla collocazione dell’impianto, con un’attenzione particolare alla gestione e alla manutenzione della aree boschive: grazie alla biomassa, il vapore in ingresso alla centrale è surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa tra i 150 e i 160 gradi a una di 370, 380, cosicché aumenta la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore, sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase di produzione.

L’investimento di Enel Green Power è stato di oltre 15 milioni di euro. La potenza di 5 MW incrementa la producibilità di oltre 30 GWh/anno e complessivamente l’operazione consente un risparmio ulteriore di CO2 che supera le 13mila tonnellate annue. Molto importante anche la ricaduta occupazionale che, tra gestione diretta e indiretta per il reperimento della risorsa nel processo di filiera corta, conta circa 30 addetti. Altri benefici derivano dall’uso efficiente dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali, dalla manutenzione ottimale del patrimonio forestale con conseguente prevenzione del rischio idrogeologico, dallo sviluppo sostenibile delle colture energetiche e dalla significativa disponibilità di calore di tipo coogenerativo.

“Si tratta di un’innovazione tecnologica di grande valore – ha detto Massimo Montemaggi, responsabile geotermia Enel Green Power – perché è a impatto ambientale vicino allo zero, integra un insediamento industriale già esistente, mantiene la totale rinnovabilità della risorsa e del ciclo e coniuga due fonti rinnovabili per una produzione che apre nuovi scenari a livello internazionale”.

"Nel campo della geotermia - ha detto l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni - uno degli obiettivi della Regione è quello di favorire soprattutto l'innovazione tecnologica. L'impianto di Enel Green Power che è stato inaugurato stamani e che integra geotermia e biomassa va in questa direzione. Questo impianto ha molti punti a favore, primo perché coniuga due tecnologie che partono da fonti rinnovabili, geotermia e biomasse, che migliorano le performance e sviluppano una economia tutta locale legata alla filiera corta del legno riducendo le emissioni in atmosfera. La risorsa geotermica è una energia da promuovere non solo perché l'obiettivo Burden sharing non è ancora raggiunto, ma anche per il rapporto con il territorio, per le indubbie ricadute economiche, sociali e occupazionali e anche per il rapporto con le amministrazioni che in questo caso si sono unite in una esperienza virtuosa come Cosvig e hanno dato luogo a una relazione proficua con un grande player internazionale come Enel Green Power. La fase dello sviluppo in grandi numeri della geotermia è finita. Per questo dobbiamo puntare sull'innovazione tecnologica e consentire, dove ci siano le condizioni e in perfetta sintonia con i territori, lo sviluppo di nuove frontiere come la media e la bassa entalpia".

"Lo sforzo di tutti non può che essere quello di favorire una diffusione della geotermia che faccia da motore ad uno sviluppo economico adeguato. Questo - ha concluso Fratoni - partendo dall'assunto che la geotermia è una fonte rinnovabile e controllata e il suo utilizzo avviene nel pieno rispetto dell'ambiente, secondo il codice della sostenibilità che guida ogni scelta di una amministrazione responsabile quale la Regione Toscana è"


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