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Attualità venerdì 17 novembre 2017 ore 14:10

Il Pd risponde a 'Difendiamo l'ospedale'

Massimo Malfetti

Il segretario comunale Malfetti ha scritto una lunga lettera aperta. Sui posti letto: "Il punto della questione è il tasso di occupazione"



VOLTERRA — Il segretario comunale del Pd di Volterra, Massimo Malfetti, ha scritto una lettera aperta per rispondere all’Associazione Difendiamo l’ospedale: "Ringrazio per l’attenzione che rivolgete al Partito Democratico e, volentieri, provo a rispondere alle questioni che ponete. Il tema sanità è sicuramente il tema che più di ogni altro è stato dibattuto e viene ogni giorno discusso a Volterra. Anche a voi il merito di aver sempre tenuto alta l’attenzione su questo importantissimo argomento".

"Abbiamo tenuto sempre aperto un canale di discussione, confronto e trattativa con i rappresentanti in Regione, con l’Assessore e con l’azienda sanitaria, nonostante le frequenti tensioni, al limite della rottura, che molto spesso hanno contraddistinto i rapporti istituzionali tra il Comune di Volterra e la Regione. Lo abbiamo fatto proponendo una nostra visione di riorganizzazione, presentata pubblicamente a febbraio del 2016, e dibattendo in maniera serrata sulle proposte di riorganizzazione avanzate dall’azienda sanitaria".

"Posso testimoniare che il punto di partenza di tali proposte era ben diverso da quello che oggi è sul tavolo della discussione e che certi “ripensamenti”, in merito, ad esempio, al trattamento delle urgenze chirurgiche e al mantenimento della degenza chirurgica su 7 giorni, non sono avvenuti per caso. Oggi, nell’imminenza dell’entrata in vigore della legge che, a livello nazionale definisce i requisiti dei presidi ospedalieri, le istituzioni locali sono state chiamate a sedersi attorno ad un tavolo per definire l’organizzazione futura del nostro ospedale, discutendo, nel merito, l’ultima proposta di ASL".

"Il punto maggiormente critico di questa proposta è la paventata riduzione dei posti letto, sopratutto in area chirurgica. Come ho detto in assemblea, bisogna chiarire che il punto vero della questione è legato, non tanto al numero dei posti letto, ma al tasso di occupazione di questi, cioè a quanto vengono utilizzati. Su questo, a partire dal prossimo anno, saremo misurati dalla legge nazionale. Sono fra quelli che pensano che si metta più a rischio l’ospedale facendosi trovare con 20 posti letto occupati a metà, piuttosto che (ad esempio) con 12 posti letto occupati al 70 per cento, così come prescrive la legge nazionale. Occorre arrivare velocemente ad un accordo e chiarire come fare e come farsi garantire l’aumento dell’attività chirurgica che porterà, come inevitabile conseguenza, l’aumento dei posti letto. Questo a mio avviso dobbiamo richiedere e su questo mi pare ci possa anche essere la convergenza delle parti sindacali, così come emerso nella discussione in assemblea. Il processo che porterà all’incremento dei posti letto dovrà essere garantito e monitorato in maniera serrata, così come l’intero progetto di riorganizzazione".

"Altri importanti temi dovranno, a mio avviso essere inclusi nel protocollo, almeno come rimando e impegno ad una separata trattazione: la sanità territoriale e la riabilitazione (Auxilium Vitae e INAIL), fra tutti. In merito alla questione pediatrica si stanno facendo passi nella giusta direzione, così come riportato dalla stampa in questi giorni, con l’impegno diretto dell’assessore e della Regione. Avremo modo di verificare insieme nei prossimi giorni il progredire, spero in senso positivo, della questione".

"Capisco che questi temi, come molti altri, alimentano anche la “battaglia” politica e frequentemente sono usati per cercare di orientare i cittadini a favore o contro una certa parte politica. Francamente, sopratutto nel caso della sanità, fatico a vederne gli effetti in termini di miglioramento dei livelli di assistenza socio sanitaria per il nostro territorio. Vedo, al contrario, molto più utile che – con reciproca legittimazione – ognuno di noi svolga il proprio ruolo, nelle sedi a cui possiamo avere accesso e nell’interesse della nostra comunità".


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