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Attualità venerdì 27 maggio 2016 ore 16:46

Geotermia e salute, Ars rassicura i cittadini

Il direttore Cipriani ha parlato di Larderello: "Il quadro sanitario dei cittadini non presenta differenze dai comuni limitrofi". Preoccupa l'Amiata



POMARANCE — Francesco Cipriani ha risposto a varie domande sui compiti di prevenzione e sugli aspetti da affrontare quotidianamente da parte di Ars, l'Agenzia regionale della sanità toscana. 

Alla domanda su com'è il quadro sanitario nelle zone geotermiche Cipriani ha risposto: "Per quello che abbiamo capito fino ad oggi, nelle zone geotermiche dell’area tradizionale di Larderello e dintorni pisani non ci sono differenze sostanziali nel profilo di salute rispetto a chi abita nei comuni limitrofi non geotermici". 

Diverso invece il discorso per quanto riguarda la zona geotermica dell’Amiata grossetana e senese: "Presentano un indice di mortalità generale maggiore (+10 per cento). Secondo la nostra opinione, tuttavia, tali problematiche sanitarie sull’Amiata non sono però da attribuire alle emissioni delle centrali geotermiche. I principali indizi a supporto di questa tesi sono che l’eccesso è presente solo nei maschi e non nelle femmine, è antecedente o contemporaneo con il periodo di massimo sviluppo delle centrali geotermiche, quindi senza la durata di esposizione almeno decennale che possa giustificare lo sviluppo di malattie gravi; l’eccesso di mortalità è sostenuto anche da cause per le quali le emissioni geotermiche non hanno certamente alcun ruolo (es. tubercolosi, malattie infettive, tumore dello stomaco) o per le quali non ci sono evidenze scientifiche in letteratura (tumori del fegato e delle vie biliari, malattie dell’apparato digerente)".

Il direttore ha poi spiegato in quali casi Ars è chiamata ad intervenire con un monitoraggio delle condizioni sanitarie: "Siamo un ente di supporto tecnico per la giunta ed il consiglio regionale sui temi dell’epidemiologia, che si occupa della diffusione delle malattie e delle sue cause, e sulla qualità dei servizi sanitari. Aiutiamo i politici con informazioni e dati affidabili a decidere cosa fare per migliorare la salute dei toscani. Il monitoraggio è uno dei nostri compiti quotidiani, ma consiglieri ed assessori regionali possono chiederci in ogni momento di verificare le condizioni sanitarie di zone particolari della Toscana. Per i più vari motivi: sospetto di danni dovuti ad inquinamento ambientale, valutazione dell’adeguatezza dei servizi sanitari, riscontri di possibili problemi dovuti ad abitudini di vita inappropriate, come fumo, alcol, sedentarietà, obesità, alimentazione, droga, e così via. Sui problemi ambientali naturalmente lavoriamo a stretto contatto con Arpat e sui tumori facciamo lo stesso con Ispo. Compatibilmente con queste priorità, rispondiamo anche alle richieste degli amministratori locali e delle istituzioni rappresentative dei cittadini.

Cipriani ha poi sottolineato che il lavoro di Ars si sta concentrando molto nella zona dell'Amiata: "Stiamo ampliando l’osservazione nei comuni dell’Amiata, alla ricerca di altri possibili determinanti delle criticità rilevate: abitudini di vita, attività lavorative, fonti alternative di inquinamento locale. Per rispondere alla preoccupazione della cittadinanza per la presenza delle centrali Enel geotermiche, rimaniamo ancora qui a studiare lo stato di salute di chi vive o ha vissuto in zone interessate maggiormente dalle ricadute delle emissioni delle centrali rispetto a chi è più lontano o del tutto non coinvolto. E lo stesso ragionamento lo stiamo facendo per chi vive o ha vissuto in zone più inquinate da arsenico e mercurio nell’acqua e nel terreno di probabile origine naturale o dalla pregressa attività mineraria. Ed altri studi ancora sono in fase di avvio per valutare se nel corpo umano di chi vive quassù siano presenti elementi o sostanze dannose per la salute e la loro eventuale origine. Tutte cose che fanno parte dell’attività dell’Osservatorio “Geotermia e Salute” a cui partecipano anche gli esperti di Arpat e dell’Asl di Gorsseto e Siena – oggi Asl Toscana Sud Est – con il supporto anche dei medici di famiglia della zona. Insomma, siamo li a presidiare e cercare di capire".


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