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Lavoro mercoledì 22 febbraio 2017 ore 19:30

Credito in affanno per le imprese pisane

In provincia aumentano i prestiti alle famiglie ma calano quelli alle imprese. I dati di un’analisi della Camera di Commercio



PISA — La contrazione dei prestiti alle imprese caratterizza in maniera trasversale i diversi settori dell’economia pisana. Per quanto riguarda le aziende del manifatturiero, la flessione del terzo trimestre 2016 (-4,8 per cento) costituisce la seconda pesante battuta d’arresto dopo il -4,1 acquisito fra aprile e giugno 2016. Criticità crescenti si riscontrano per i servizi (-2,4 per cento dopo il -1,7 del secondo trimestre), mentre le costruzioni, pur con contrazioni rilevanti e inserite al’interno di un lungo periodo di flessioni (-2,2 per cento fra luglio e settembre 2016), hanno registrato una performance meno negativa rispetto al resto della Toscana (-3,3).

Considerando la dimensione aziendale, la dinamica del credito è segnata soprattutto da una contrazione delle piccole imprese (-4,1 nel terzo trimestre 2016) ma anche quelle medio-grandi proseguono con un -2,7.

Pisa, nel terzo trimestre 2016, registra l’incidenza delle sofferenze bancarie sui prestiti concessi più elevata fra le province toscane: il 5,9 per cento. In conseguenza di questo risultato, il gap rispetto al corrispondente dato regionale (3,4) sale quindi a due punti e mezzo. La situazione dei crediti di difficile esigibilità si fa preoccupante soprattutto sul fronte delle imprese,dove il tasso di decadimento del terzo trimestre 2016 non solo si assesta all’8,8 per cento ma risulta superiore di oltre tre punti percentuali rispetto al corrispondente valore dell’anno precedente (5,7) e quasi doppio rispetto alla media toscana (4,5). Discorso diverso invece per le famiglie, dove il tasso è pari all’1,4 sia a livello provinciale che regionale.

L’aumento delle sofferenze bancarie si riverbera sai tassi applicati alle imprese per i finanziamenti. Pur all’interno di un progressiva riduzione, a fronte delle politiche espansive della Bce, i tassi di interesse pagati mediamente dalle imprese pisane per i crediti per cassa (7,9) risultano ancora superiori tanto rispetto alla media nazionale (6,3) che regionale (6,8).

“L’incertezza che ancora pervade il nostro sistema economico – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio  – sta frenando le politiche di investimento delle nostre imprese determinando, a sua volta, una contrazione del credito erogato dal sistema bancario. Se a questo fenomeno aggiungiamo le difficoltà di rimborso dei crediti ottenuti ed un più elevato livello dei tassi di interesse applicati, è del tutto evidente come la provincia di Pisa stia vivendo una situazione piuttosto complessa. A causa della riforma approvata lo scorso anno, la Camera di Commercio di Pisa non potrà però più intervenire per agevolare l’accesso al credito. Facciamo pertanto appello affinché non solo si intervenga per agevolare le spese per investimenti ma anche per supportare l’accesso al credito delle nostre piccole realtà produttive e commerciali”.


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