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Attualità domenica 04 giugno 2017 ore 13:00

Giovani volterrani sbarcano in radio

Esperienza radiofonica per sei ragazzi che, in onda su Radio White, hanno parlato di loro stessi e di come vorrebbero la scuola



VOLTERRA — Cinque ragazzi e una ragazza di Volterra, tra gli undici e i dodici anni, sono stati protagonisti, sabato scorso, del programma di Radio White, Bionde si nasce, White si diventa, condotto da Susan Gianassi e Grace Barbarito. La partecipazione alla web radio di Prato si inquadra nel progetto innovativo No Bad Guys organizzato dall’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia Adolescenza dell’Alta val di Cecina. Rivolto agli adolescenti che presentano disturbi della condotta, di apprendimento, di attenzione e di iperattività, il progetto, ideato dall’educatrice professionale Graziella Bertini e coordinato dalla logopedista Serena Fantozzi, ha avuto l’obiettivo di aiutare i ragazzi a conoscere se stessi, individuando i propri punti di forza e di debolezza. La consapevolezza delle proprie difficoltà, infatti, consente di accettarle, integrarle e superarle e permette di comprendere che le caratteristiche che spesso vengono etichettate come “diversità”, in realtà sono soltanto tratti di “unicità” che corrispondono a un valore aggiunto della personalità.

Aspetti, questi, emersi grazie agli incontri settimanali che, da novembre a maggio, si sono tenuti tra Serena Fantozzi e i ragazzi. Nei pomeriggi trascorsi insieme, infatti, attraverso giochi teatrali, discussioni e attività ludiche, gli adolescenti hanno imparato a conoscere i propri limiti e le proprie qualità e a parlarne con gli altri, aumentando la propria autostima. Sicurezza acquisita che ha permesso loro di partecipare alla trasmissione radiofonica, raccontando le proprie passioni, le proprie abilità, ma anche quelle problematiche che incontrano nella quotidianità e che riescono a superare con pazienza e impegno.

Così, tra canzoni di musica rap, trap e rock, gli allievi di prima e seconda media hanno spiegato, con disinvoltura e spontaneità, come vorrebbero la scuola. Oltre a “professoresse fighe”, tablet, lavagne interattive multimediali e armadietti che consentano di tenere i libri a scuola, anche un’aula di sfogo, ovvero un luogo, con musica e attrezzi ginnici, dove poter affrontare un momento difficile. Strumenti e accorgimenti che, se applicati, renderebbero più duttile e formativa la vita scolastica.

Viola Luti
© Riproduzione riservata


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