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Attualità martedì 17 gennaio 2017 ore 09:00

Il punto del sindaco sul deposito rifiuti

I materiale della Soluzione srl al centro del dibattito

Alberto Ferrini risponde all'interrogazione della minoranza sul caso della Soluzione Srl, al centro di ordinanze e indagini della magistratura



CASTELNUOVO VDC — Il sindaco di Castelnuovo Alberto Ferrini ha deciso di rispondere all’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza sulla vicenda della ditta La Soluzione. Il sindaco ha puntualizzato che la situazione esiste da almeno venti anni: "Un periodo lunghissimo di tempo durante il quale, a più riprese, sono state condotte indagini e si sono prodotti pronunciamenti della magistratura sul tema fondamentale: cioè se i materiali depositati siano da considerarsi o meno come rifiuti".

"Tutti sanno, compresi i consiglieri di minoranza, che non è il Comune a decidere su questa importante questione - prosegue Ferrini - sebbene, come più volte detto dal sottoscritto, il Comune abbia tutto l’interesse a un chiarimento definitivo ed esaustivo su una disputa che si ripete da troppo tempo e che di tanto in tanto si ripropone sia a livello di controlli e indagini, sia a livello di stampa".

Per Ferrini l’Amministrazione si sta muovendo come le precedenti, offrendo "massima e piena collaborazione con chi svolge i controlli e le indagini per poi attenersi scrupolosamente alle decisioni della magistratura".

"Inoltre, qualora nel corso delle indagini condotte da altri soggetti, emergano irregolarità sulle materie di competenza del Comune (ad esempio commercio e urbanistica) queste ci vengono ufficialmente segnalate e l’Amministrazione avvia i necessari procedimenti, come sempre è avvenuto".

Il sindaco respinge dunque ogni accusa di inattività e ricorda inoltre che le recenti indagini non sono un fatto nuovo: "Fanno seguito ad iniziative analoghe prodottesi nel 2000-2001 e poi nel 2008 quando fu ordinato addirittura un sequestro e fu poi ordinato il dissequestro da parte del giudice. Proprio come avvenuto nel recente autunno 2016".

"Tutto ciò conferma che l’Amministrazione comunale, gli uffici e la polizia municipale hanno sempre usato la stessa linea di condotta a prescindere da chi fosse il sindaco, si chiamasse Ferrini o Battaglini o Bernardini".

Ferrini ribadisce che non risulta da parte delle precedenti Amministrazioni l’adozione di atti di ordinanza attestanti che i materiali di vendita della Soluzione dovessero essere trattati come rifiuti. "Questa semplice osservazione - dice Ferrini - che ha suscitato una reazione a “coda di paglia”, non muove da nessun intento accusatorio e si proponeva di ribadire e chiarire alla stampa che la decisione ultima sulla natura degli oggetti depositati (rifiuti o non rifiuti) è di competenza della magistratura tanto che né io né gli altri sindaci hanno mai emesso provvedimenti di merito, poiché la magistratura sia negli anni trascorsi sia nel 2016 (salvo quanto dirà la Cassazione) ha sempre ordinato il dissequestro peraltro esprimendo valutazioni e pronunciamenti netti".

Sui controlli Arpat precisa: "L’Arpat comunica al Comune i risultati dei propri accertamenti soltanto se emergono delle irregolarità, invitando ad adottare gli atti conseguenti. Sappiamo ufficiosamente che si sono svolte indagini Arpat più volte nel corso degli anni e anche nel 2010-2011, ma senza alcun effetto cioè senza che Arpat abbia mai trasmesso a questa Amministrazione alcunché".

L’interrogazione dell’On. Realacci credo che non abbia trovato risposta da parte del Governo, almeno da quanto risulta dagli atti in mio possesso e non ho notizia di nessun controllo ARPAT successivo a tale interrogazione come da voi ipotizzato.

"A meno che, lo ripeto, questo controllo sia avvenuto senza produrre effetti poiché niente ci è stato trasmesso da ARPAT stessa. L’unico elemento di cui sono certo a seguito dell’interrogazione parlamentare è che la Prefettura, per conto del Governo ci chiese cortesemente di acquisire alcuni elementi e noi ci recammo a Pisa con tutta la documentazione in nostro possesso per fornire il massimo livello di collaborazione.

"Rispondo infine all’ultima questione dei controlli relativi alla licenza di vendita al dettaglio. La suddetta indagine ha dato luogo all’ordinanza a voi nota da cui deriva l’obbligo per l’esercente di ottemperare ad alcuni adeguamenti. Ritengo poco seria l’affermazione secondo cui tale ordinanza sia stata prodotta su pressione di una “troupe televisiva” poiché il relativo procedimento amministrativo è stato avviato in data 3 novembre seguendo il
normale iter di legge. Ritengo peraltro che questa fantasiosa ricostruzione sia offensiva nei confronti degli stessi uffici che hanno adempiuto imparzialmente e scrupolosamente ai propri doveri e alle proprie mansioni in tutta questa vicenda, come in altre".

"Un ultimo chiarimento si rende necessario per il sindaco: "Poiché nel testo dell’interrogazione si omette di dire che: il controllo delle licenze al dettaglio viene effettuato, di norma, quando gli uffici hanno notizia di eventuali problematiche, essendo il commercio al dettaglio un’attività intrapresa con la semplice dichiarazione di inizio attività".

"Nel caso della Soluzione questa licenza è relativamente recente, mentre come saprete la licenza di vendita all’ingrosso, assai meno recente, non è rilasciata dal Comune. Appare, dunque, del tutto infondato se non addirittura in cattiva fede quanto da voi affermato e cioè che il sindaco si sia vantato di avere emesso un’ordinanza dopo otto anni".

Il sindaco sostiene inoltre che i consiglieri di minoranza sono sempre stati messi a conoscenza dei risultati delle indagini e delle iniziative svolte dall’Amministrazione e che possono in qualsiasi momento accedere a tutti i documenti: "Compresi quelli interni e riservati - puntualizza - sia quelli relativi alla vicenda attuale sia quelli che riguardano gli ultimi sedici anni che varrebbe la pena di analizzare attentamente per avere un quadro di conferma. Per la qual cosa sono, ovviamente e come sempre a disposizione di tutti" conclude Ferrini.


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